Chinon Graffiti dei prigionieri templari a Chinon
La lettera
regia che ordinò l’arresto di tutti i templari è datata 14 settembre 1307 e
prevedeva che avvenisse contemporaneamente in tutta la Francia il 13 ottobre
successivo. Contemporaneamente Filippo informò i sovrani europei delle accuse,
sollecitandoli a misure analoghe alle sue.
Clemente V, nel tentativo di riprendere l’iniziativa, ordinò, il 22 novembre,
l’arresto dei Templari e la messa in tutela ecclesiastica di tutti i loro beni.
In varie regioni d’ Europa si procedette agli arresti, in alcuni casi, come
in Aragona, i Templari si opposero militarmente. In Castiglia e Portogallo i
sovrani tergiversarono, procedendo agli arresti solo dopo la seconda Bolla
papale di condanna dell’agosto 1308, così come avvenne in Germania, mentre in
Inghilterra ed Irlanda si era proceduto agli arresti in Gennaio. Si ignora cosa
accadde in Austria, Polonia, Ungheria mentre in Italia sembra che la maggior
parte di essi si fosse messa in salvo.
Il mandato di arresto regio contemplava l’ accusa di eresia: “..essi hanno
abbandonato Dio loro Creatore, per sacrificare ai demoni, anziché a Lui..”,
“…gente folle che si è abbandonata all’idolatria… ” Questa accusa era
particolarmente grave, infamante e, soprattutto , era l’unica che non
riconosceva agli imputati il diritto di conoscere gli accusatori, i testimoni e
che non consentiva di avvalersi di un difensore. Era previsto inoltre l’uso
della tortura per ottenere confessioni. In seguito, ottenute le prime
confessioni le accuse si moltiplicarono tanto che uno studioso moderno (Barber)
ne ha classificate sette categorie.
Tra le accuse si mischiavano la teologia dualistica dei
Catari, l’amicizia-connivenza con l’Islam, la sodomia, l’idolatria (il baphomet,
teste magiche) la demonolatria.
In ottobre e novembre si raccolsero 138 deposizioni, tra cui quelle del
Gran Maestro,Jacques de Molay, del visitatore di Normandia, Goffredo di Charney,
del Visitatore Generale, Ugo de Pairaud che confermò le oscene modalità della
cerimonia di iniziazione dell’Ordine (l’iniziato rinnegava Cristo tre volte,
sputava sulla Croce, baciava il maestro che lo accoglieva sulla bocca,
sull’ombelico, sul fondo schiena).
E’ stato asserito che le accuse mosse ai Templari non fossero nuove e
che lo stesso Nogaret le avesse utilizzate contro il vescovo di Pamiers nel 1301
e contro lo stesso BonifacioVIII nel 1302. Si è anche fatto notare come solo
pochi decenni prima, nel 1253, papa Gregorio IX avesse descritto un’eresia
scoperta in Germania che contemplava la negazione di Cristo, della Croce, gli
idoli , il disordine sessuale e le riunioni notturne.
Intanto nel dicembre (1307) i Templari di fronte ai Legati Papali
ritrattarono le loro confessioni per cui papa Clemente sospese la loro
inquisizione.
La reazione di Filippo fu immediata, sottopose ai giuristi di Parigi la
legalità del suo intervento e, pur non ricevendo pieno consenso, potè comunque
constatare che i giureconsulti ritennero giustificato che il re avesse dato
inizio all'inchiesta.
Contemporaneamente iniziò una campagna diffamatoria contro lo
stesso papa Clemente, accusato di nepotismo e di favorire l’eresia.
Non si dimentichi che allora il papato aveva sede negli odierni confini
francesi…Per convincere il Papa, settanta templari, che avevano nuovamente
confessato, gli furono portati davanti per ripetere le accuse all’Ordine.Tra di
essi, non vi era alcun grande dignitario perché Filippo li aveva dichiarati
“ammalati” (in realtà erano tutti rinchiusi nel castello di Chinon).
Clemente cedette e con la Bolla del 12 agosto 1308 (“Faciens misericordiam”)
nominò una commissione pontificia e dette, in pratica, il via libera ai
processi.
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