FILIPPO IL BELLO E LA NASCITA DEL “CASO TEMPLARI
Bonifacio VIII
Anagni, sala dello "schiaffo"
Clemente V
Filippo il Bello, re di Francia dal 1286, è passato alla storia
soprattutto per i suoi attriti fortissimi con il Papato di Bonifacio VIII
(“schiaffo di Anagni”), ma è altrettanto importante nella storia templare. I
Templari, in particolare il Visitatore di Francia, Ugo di Pairaud, lo sostennero
nella sua dura lotta con il Papato ( alla continua ricerca di denaro, dopo la
spogliazione degli ebrei, aveva imposto una tassa al clero francese) e, quindi,
ancora nel 1303, anno di chiusura della discordia, i rapporti tra l’Ordine e
Filippo erano buoni.
Nel 1305 un templare di Beziers, Esquieu de Floryan, rese
partecipe Giacomo II, re di Aragona, di accuse gravissime contro il Tempio, tra
le quali l’eresia e l’idolatria. Il re di Aragona non diede peso alle accuse per
cui il Floryan si rivolse al re di Francia.
I consiglieri del re, Guglielmo di Nogaret e Guglielmo
di Plaisians, aprirono un dossier sui Templari, informarono il Papa Clemente V
(Bernard de Got eletto con la regia di Filippo nel 1305, ad oltre un anno dalla
morte di Bonifacio) e iniziarono a tessere quella tela che dovrà portare
all’eliminazione dei potenti Templari. Non sono chiare le motivazioni del loro
agire anche se si è ritenuto dai più che Filippo volesse in questo modo fondere
l’ordine dei Templari e quello degli Ospitalieri, divenire Gran Maestro del
nuovo Ordine, incamerare alla Corona i beni templari e premere sul Papa per
cancellare le conseguenze del rapimento di Anagni (il Nogaret era stato
scomunicato).
Jacques de Molay, Gran Maestro dell’Ordine, nel 1307
presiedette un Capitolo Generale per occuparsi delle gravi accuse all’Ordine, di
cui era stato informato dall’entourage del Papa, e chiese l’apertura ufficiale
di una inchiesta a Clemente V. Filippo vide il pericolo di lasciarsi sfilare
dalle mani il caso e decise di agire prontamente con l’arresto, venerdì 13
ottobre, di tutti i
Templari di Francia.
TORNA SU